AFELIO: IL FRUTTO DI DAFNE (Italian Edition) by Barbara Milani

autore:Barbara Milani [Milani, Barbara]
La lingua: ita
Format: epub
ISBN: 9781980594642
Amazon: 1980594643
editore: Independently published
pubblicato: 2018-07-05T00:00:00+00:00

CAPITOLO XXI

Le pannocchie, in effetti, erano deliziose. E anche gli hamburger.

Quei ragazzi le avevano acquistate da un simpatico signore del posto che aveva improvvisato un piccolo barbecue sulla spiaggia, lontano dal cartello che proibiva l’ingresso di cibi e bevande. In realtà quel simpatico vecchietto, dall’aspetto piuttosto modesto, possedeva una villa sulla spiaggia davvero superba e un giardino di dimensioni imbarazzanti. Era andato in pensione da una decina d’anni e, di colpo, si era ritrovato vecchio e stanco, prigioniero di una reggia troppo grande per un uomo solo, e possessore di un conto in banca con troppi zeri per non avere una donna al suo fianco che pensasse a come spendere tutto quel ben di Dio.

Stando al racconto di Carl, così si chiamava quell’arzillo scapolo d’oro, si intuiva che doveva aver passato periodi davvero bui. Per evitare di finire come suo padre, stroncato a settantacinque anni da una cirrosi epatica dovuta al troppo whisky, si era inventato quell’attività dal nulla, scampando alla vita del pensionato. Ogni mattina comprava hamburger freschi, spiedini di carne, pannocchie e patate da fare alla brace. L’attività non era propriamente redditizia ma la gioia di sentirsi vivo e ancora capace di creare qualcosa non aveva prezzo.

I due giovani divorarono lo spuntino in riva al mare, comodamente appoggiati ad un cumulo di sabbia che sembrava essersi pietrificato al sole. Le onde pettinavano il fondo sabbioso del mare a ritmo regolare, arricciandosi in una leggera spuma a fine corsa contro il bagnasciuga.

Betta si scrollò le briciole dalla felpa, si mise seduta con la schiena dritta e buttò fuori tutta l’aria che aveva nei polmoni.

«David, parlami di Enea... cos’ha scoperto Nina?»

«Pensavo non me l’avresti mai chiesto! Non devi avere paura, potrebbe essere meno grave del previsto» inghiottì l’ultimo boccone e si drizzò anche lui.

«Ha esaminato i suoi capelli e con ogni probabilità non si tratta di una malattia autoimmune. In altre parole, la situazione è decisamente meno complessa.»

«Ma i medici hanno detto a Filippa che…»

«Lo so, ma Nina dice che è molto facile fare diagnosi imprecise quando il paziente ha l’età di tuo fratello. E poi mia sorella ha dei metodi di ricerca piuttosto creativi», si scambiarono uno sguardo di intesa. David recuperò il piccolo zainetto che durante il viaggio aveva affidato alle spalle di Betta, ed estrasse una sorta di borraccia.

«Ha preparato questa specie di infuso. Vedrai che nel giro di un paio di giorni il viso di Enea tornerà liscio com’era prima, anzi meglio.»

Davvero una brodaglia poteva sistemare tutto in così poco tempo?

«Non devi fare altro che fargliela bere tutta. Mi ha assicurato che è inodore. Cerca solo di stare attenta a non farti vedere dai tuoi.»

«Davvero funzionerà?» domandò Betta pronta ad esplodere in un sorriso liberatorio.

«Se fossi in te proverei!»

«Come posso fare per sdebitarmi con tua sorella, David? Ci ha costruito questo bracciale, si è data da fare per Enea e mi ha regalato i suoi vestiti. Senza parlare della mia vista e dei miracoli estetici che mi hanno cambiato la vita.»

David inspirò profondamente e si perse per qualche istante a guardare il mare, così perfetto nel suo moto continuo.

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